Canada, Richard Ford

“Prima di tutto parlerò della rapina commessa dai nostri genitori. Poi degli omicidi, che avvennero più tardi”: inizia così il romanzo di Ford, con il protagonista Dell Persons che mette subito in chiaro le tracce narrative. I due genitori sono Bev, capitano dell’aeronautica militare, e Neeva, un’insegnante che cullava il sogno, mai troppo sostenuto, di diventare scrittrice e artista. Due persone completamente diverse, anche fisicamente, ciascuno dei due era la persona sbagliata per l’altro. Con due figli gemelli, nati da un rapporto di una notte che li portò al matrimonio riparatore: Dell, appunto, e la sorella Berson nata qualche minuto prima e per questo sempre pronta a ribadire al fratello la sua maggiore età ed esperienza di vita.

I due genitori non bevevano, non litigavano, non avevano relazioni extraconiugali, Bev in fondo amava Neeva mentre lei, che aveva il pensiero costante di lasciarlo, allo stesso tempo accettava la sua situazione imperfetta. A proposito di questa accettazione citava spesso, anche ai suoi alunni, una poesia di Yeats.

Jane la pazza parla col Vescovo, Yeats

I MET the Bishop on the road
And much said he and I.
‘Those breasts are flat and fallen now,
Those veins must soon be dry;
Live in a heavenly mansion,
Not in some foul sty.’
‘Fair and foul are near of kin,
And fair needs foul,’ I cried.
‘My friends are gone, but that’s a truth
Nor grave nor bed denied,
Learned in bodily lowliness
And in the heart’s pride.
‘A woman can be proud and stiff
When on love intent;
But Love has pitched his mansion in
The place of excrement;
For nothing; can be sole or whole
That has not been rent.’

In particolare il verso finale, letto anche al piccolo Dell: “Non può esistere alcunché di unico o di intero che non sia stato strappato”; lei stessa gli dava questo significato: le cose sono imperfette e tuttavia accettabili.

Alle avversità della vita si può rispondere provando a combattere, fuggendo o lasciandosi trasportare dagli eventi, accettandoli. Una accettazione che ha spinto Neeva a rimanere con il marito nonostante non lo amasse.

Le difficoltà economiche della famiglia dovute al licenziamento del padre e al lavoro precario della madre, portarono Bev, il capitano che non voleva più combattere, sui sentieri dell’illegalità, delle piccole truffe, che come una valanga portarono via via alla distruzione del nucleo familiare.

Un piccolo debito lo portò alla decisione drastica di una rapina in banca, organizzata in un modo che non poteva che fallire: a volto scoperto, utilizzando un abbigliamento riconoscibile, trascinando con sé la moglie che accettò di partecipare per salvare il figlio che il marito voleva in un primo momento utilizzare come complice. Una rapina che portò uno scarso bottino e l’arresto dopo pochi giorni.

Di fronte a questo evento catastrofico, i due gemelli quindicenni reagiscono in maniera diversa: Berson fugge via, dalla sua condizione e dal fratello, mentre Dell accetta la soluzione che la madre aveva preparato per tutti e due: la fuga verso il Canada, verso un nuovo inizio.

Alla fine però fuggirà dalla sua condizione anche Neeva, suicida in carcere. Del capitano invece si perderanno le tracce.

Nel romanzo emergono le intricate sfumature dell’esistenza umana e le imprevedibili svolte del destino in grado di plasmare le vite in modi inaspettati.

L’adolescente Dell, impreparato al mondo, si trova da solo, separato da tutto ciò che un tempo conosceva, gettato in un presente duro, alle prese con la solitudine e la perdita.

Il ritmo del romanzo riflette la natura contemplativa del viaggio di Dell, consentendo al lettore di immergersi nei suoi pensieri e nelle sue emozioni. La narrazione alterna il passato e il presente del protagonista, creando un senso di apprensione, mantenendo il lettore coinvolto ed ansioso di scoprire le connessioni tra le due linee temporali.

L’attenzione di Ford per i dettagli emerge spesso tra le pagine del romanzo e colpisce ogni volta. I paesaggi, i personaggi e le emozioni che vivono vengono descritti con una vivacità e una precisione che li fa prendere vita. Che si tratti della bellezza desolata della natura selvaggia canadese o delle complessità delle relazioni umane, la prosa di Ford cattura l’essenza di ogni momento con un tocco poetico.

Il viaggio di auto-scoperta e sopravvivenza di Dell risuona profondamente mentre naviga in un mondo che mette alla prova le sue convinzioni e lo costringe a confrontare l’imprevisto. Le interazioni con gli altri personaggi, in particolare quelli che entrano nella sua vita in Canada, offrono sia conforto che momenti di profonda comprensione.

Canada è una meditazione sull’imprevedibilità della vita e sulle scelte che plasmano le nostre identità. Ford esplora temi come la famiglia, l’appartenenza, la perdita e il potere trasformativo delle connessioni umane.

Una storia coinvolgente, una esperienza che porta Dell a elaborare una lezione con la quale Ford chiude il romanzo:

“Quello che so è che nella vita hai migliori possibilità di sopravvivere se sopporti bene le sconfitte; se riesci a non diventare cinico nel corso di questo processo; se riesci a subordinare, come indicava Ruskin, a mantenere le proporzioni, a collegare le cose disuguali in un intero che protegga quanto c’è di buono, anche se bisogna riconoscere che spesso il buono non è semplice da trovare. Ci proviamo, come disse mia sorella. Ci proviamo. Noi tutti. Ci proviamo”.

Mauro Monti
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