Omelia di Papa Francesco del 5 maggio 2017 – La tentazione della rigidità nella Chiesa
I rigidi dalla doppia vita: su questa figura ha centrato la sua omelia di oggi, 5 maggio 2017, Papa Francesco nella Messa quotidiana a Casa Santa Marta. Lo spunto arriva dalla Prima Lettura (At 9,1-20) che racconta la conversione di San Paolo, da feroce accusatore dei cristiani ad Apostolo. Ci sono due diverse rappresentazioni della rigidità – ha detto il Papa – gli onesti e quelli che usano la rigidità per coprire proprie debolezze e per affermarsi sugli altri, i rigidi dalla doppia vita.
Questa è la trascrizione:
“Sono i rigidi della doppia vita: si fanno vedere belli, onesti ma quando nessuno li vede, fanno delle cose brutte. Invece, questo ragazzo era onesto: credeva quello. Io penso, quando dico questo, a tanti ragazzi che sono caduti nella tentazione della rigidità, oggi, nella Chiesa. Alcuni sono onesti, sono buoni, dobbiamo pregare perché il Signore li aiuti a crescere sulla strada della mitezza”.
“E così, quest’uomo dalla propria esperienza predica agli altri, da una parte all’altra: perseguitato, con tanti problemi, anche nella Chiesa, anche ha dovuto soffrire che i propri cristiani litigassero tra loro. Ma lui, che aveva perseguitato il Signore con lo zelo della Legge, dirà ai cristiani: ‘Con lo stesso con cui voi vi siete allontanati dal Signore, avete peccato, con la mente, con il corpo, con tutto, con gli stessi membri adesso siate perfetti, date gloria a Dio’”.
“Questa è la strada del cristiano: andare avanti per le tracce che Gesù ha lasciato, tracce della predicazione, tracce della sofferenza, la traccia della Croce, la traccia della risurrezione. Chiediamo a Saulo, oggi, in modo speciale per i rigidi che ci sono nella Chiesa; per i rigidi-onesti come lui, che hanno zelo, ma sbagliano. E per i rigidi ipocriti, quelli della doppia vita, quelli ai quali Gesù diceva: ‘Fate quello che dicono, ma non quello che fanno’. Preghiamo per i rigidi, oggi”.
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